Il Ristorante” Giardino d’Inverno” del Hotel Papadopoli è di fatto la continuazione del Parco adiacente, il più antico di Venezia citato anche da Cosima Wagner che scrisse il 12.11.1882: “…Verso l’una andiamo al giardino Papadopoli, in cui i pappagalli e le belle aiuole piacciono molto a Richard, quantunque dica che a Venezia non si può pretendere un giardino”. Infatti nell’’Ottocento il parco Papadopoli era ricco di piante, fiori rari e animali esotici.
Commissionato nel 1834 dal Conte Spiridione Papadopoli all’architetto Francesco Bagnara, scenografo del Teatro La Fenice che lo concepì mescolando il giardino romantico e quello Italiano, per realizzare una serra dagli elementi neogotici. Protagonista è il sentimento, il luogo dove il Conte celebra l’amore per la sua amata moglie Teresa. Fu da subito il luogo punto di riferimento dell’alta società veneziana ed internazionale. Ricco di piante, fiori rari e uccelli fu rinnovato nel 1863 dal francese Guignon e accolse in quei tempi fastosi ricevimenti e feste notturne.
Il “Giardino d’Inverno” del Hotel Papadopoli fu poi progettato nel 1970 da Pietro Porcinai, uno dei più importanti progettisti del “Paesaggio del Novecento” che progettò anche la Piscina del Beaubourg a Parigi e che partecipò alla rivisitazione del tempio di Abu Simbel.
Il Giardino d’Inverno del Hotel Papadopoli non è altro che il prolungamento del giardino del Parco Papadopoli; un omaggio allo spirito ed alla struttura dell’antico parco romantico con l’intento di entrarci in armonia. Una sorta di dichiarazione d’amore botanica tra paesaggio interno ed esterno. Amore e passione sono le parole chiave che animarono il Conte e allo stesso tempo le opere di Porcinai.
Ispirato dal luogo, lo Chef Marco Grossi interpreta nella sua cucina la semplicità nell’intento di abbinare un’esperienza del gusto a quella dello spirito!